GardaLab a Larido, Bleggio Superiore - Laboratorio analisi per la sicurezza sanitaria contro la legionella GardaLab a Larido, Bleggio Superiore - Laboratorio analisi per la sicurezza sanitaria contro la legionella
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GardaLab, nata nel 2023, ha un approcio a tutto campo con la legionella:

Sopralluoghi e valutazione del rischio, prelievo dei campioni ambientali, il Laboratorio verifica la presenza di legionella nei campioni raccolti, infine un tecnico preparato interviene sugli impianti per bonificare la situazione, nel caso ci siano situazioni a rischio.

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La legionella

La Legionella è un batterio ubiquitario, ampiamente diffuso in natura: nei fiumi, laghi, stagni, nei fanghi e nelle acque termali, da cui possono facilmente raggiungere gli ambienti artificiali.
L’unico serbatoio naturale è l’ecosistema lacustre e fluviale dove il batterio vive e si riproduce, ma non raggiunge concentrazioni tali da divenire problematico e quindi patogeno.

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La Legionella è un batterio ubiquitario, ampiamente diffuso in natura: nei fiumi, laghi, stagni, nei fanghi e nelle acque termali, da cui possono facilmente raggiungere gli ambienti artificiali.
L’unico serbatoio naturale è l’ecosistema lacustre e fluviale dove il batterio vive e si riproduce, ma non raggiunge concentrazioni tali da divenire problematico e quindi patogeno.
Il batterio, tuttavia, si diffonde veicolato dall’acqua nei siti che fungono da serbatoi artificiali ovvero gli acquedotti, gli impianti idrici, di irrigazione, di ventilazione e condizionamento, le acque reflue dei servizi igienici e numerosi altri impianti che diventano i luoghi di proliferazione del batterio e di disseminazione anche a distanza, attraverso fenomeni di turbolenza e aerosolizzazione di acqua.

La colonizzazione diventa stabile allorché il batterio trova condizioni favorevoli:
  • un ambiente aerobio;
  • la temperatura di sviluppo compresa tra 20 e 45°C con un intervallo ottimale di crescita da 35 a 37°C;
  • e la presenza di elementi nutritivi quali ioni di ferro, rame e zinco, calcare, oltre a residui di microrganismi.

A 45°C la Legionella vive ma non si moltiplica, a partire da 50°C il tasso di sopravvivenza del batterio si abbassa e si riduce rapidamente a valori pari a 60°C e oltre.

L’esposizione al rischio Legionella avviene unicamente per via aerea mediante la polverizzazione dell’acqua con formazione di particelle aerodisperse aventi diametri variabili da 1 a 5 micron e in conseguenza di un elevato livello di contaminazione.

All’interno degli edifici, la possibilità di contrarre la malattia si realizza inalando l’acqua contaminata dispersa sotto forma di aerosol in finissime goccioline, generata dai diffusori delle docce e aeratori rompigetto dei rubinetti, da vasche idromassaggio, lavaggi oculari, umidificatori ad ultrasuoni e dai sistemi di climatizzazione umidificati.

In termini medici, la modalità di trasmissione si definisce inalazione e micro-aspirazione.

Nell’ambito della legionellosi vengono distinte le manifestazioni cliniche più frequenti:
  • La Febbre di Pontiac è una sindrome simil-influenzale di lieve entità, senza interessamento polmonare con un’evoluzione benigna anche in assenza di specifico trattamento antibiotico.
  • La cosiddetta Malattia dei Legionari è la forma più severa dell’infezione con una letalità totale del 10 - 15% che, nei casi nosocomiali, può arrivare fino al 30 - 50%. Dopo un periodo di incubazione compreso tra 2 e 10 giorni, la malattia si manifesta con febbre alta, cefalea, dolore toracico, tosse produttiva ed un quadro polmonare non distinguibile da altre forme di polmoniti batteriche o atipiche.
    Per ridurre la probabilità di un esito infausto della malattia, è necessario attuare una terapia antibiotica mirata, specialmente in pazienti immunocompromessi. Nelle forme severe la legionellosi può comprendere anche complicanze extra polmonari.
  • Le forme extra polmonari della legionellosi sono rare ma hanno decorso grave e una elevata letalità, con localizzazione cardiaca o intestinale.

Sotto il profilo impiantistico il rischio Legionellosi è in funzione di numerosi fattori, tra i quali:
  • Temperatura dell’acqua compresa tra 20° e 50°C;
  • Presenza di tubazioni con flusso d'acqua minimo o assente, come i tratti poco o nulla utilizzati della rete, l’impiego saltuario delle fonti di erogazione;
  • Utilizzo stagionale o discontinuo della struttura o di una sua parte;
  • Caratteristiche e manutenzione degli impianti e dei terminali di erogazione;
  • Caratteristiche dell’acqua di approvvigionamento a ciascun impianto, disponibilità di nutrimento per Legionella;
  • Vetustà, complessità e dimensioni dell’impianto. Ampliamento o modifica di impianto esistente;
  • Utilizzo di gomma e fibre naturali per guarnizioni e dispositivi di tenuta;
  • Presenza e concentrazione di Legionella evidenziata a seguito di eventuali pregressi accertamenti ambientali.

Tra gli obblighi a carico del Datore di lavoro vi è la prevenzione primaria delle infezioni da Legionella che si articola nel protocollo del rischio, suddiviso a sua volta nelle seguenti fasi correlate tra loro:

Valutazione del rischio:

ha il fine di individuare le specificità della struttura e degli impianti in essa presenti, per le quali si possono realizzare condizioni che collegano la presenza effettiva o potenziale di Legionella al rischio di contrarre l’infezione. Le informazioni relative alla valutazione del rischio e al conseguente piano di prevenzione e controllo devono essere comunicate al Responsabile della struttura affinché tutte le figure coinvolte ne siano informate.

Gestione del rischio:

ha l’obiettivo di focalizzare e condurre gli interventi e le procedure volte a rimuovere definitivamente o a contenere costantemente le criticità individuate nella fase precedente.

Comunicazione del rischio:

è l’insieme delle azioni orientate a informare, formare e sensibilizzare i soggetti interessati dal rischio potenziale quali i gestori degli impianti, il personale addetto al controllo e il personale potenzialmente esposto.

Vengono citate le più importanti normative vigenti in materia:
  • D.Lgs. n. 81/2008 e s.m. - Titolo X – Esposizione ad agenti biologici- All. XLVI
  • Linee Guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi – 2015 – Ministero della Salute
  • Delibera Giunta PAT n.536/2016 – Recepimento Linee guida per la prevenzione della legionellosi
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I nostri servizi

Affidabilità, precisione e rapidità

<span>Sopralluogo ambientale</span>

Sopralluogo ambientale

Tecnici esperti verificheranno la struttura e l’impianto sanitario con le sue caratteristiche

<span>Valutazione rischio</span>

Valutazione rischio

GardaLab, dopo il confronto del proprio gruppo di lavoro, stilerà la valutazione del rischio ed il piano di autocontrollo per la prevenzione e la gestione della legionellosi

<span>Prelievo</span>

Prelievo

Tecnici appositamente formati effettueranno il prelievo nelle strutture che hanno richiesto consulenza

<span>Analisi</span>

Analisi

Un biologo svolgerà le analisi presso il nostro laboratorio

Bonifica

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Nel caso di parametri non conformi, i nostri tecnici interverranno per la bonifica dell’impianto

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